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OSVALDO MOI

Seit seiner Kindheit als Bildhauer hat Osvaldo Moi eine Neigung zur Bildhauerei gezeigt, mit einem einfachen kleinen Messer und später mit der innovativen Temperalapis, er experimentiert seit der Grundschule in der Schaffung von Bleistiften mit den extravagantesten Formen weit weg von den Augen der Lehrer. Sein nüchterner und origineller Stil, der die wesentlichen Kurven und die Liebe zum Detail bevorzugt, zeigt sich in jedem seiner Werke, und in der Konzeption seiner Arbeiten geht er zu artikulierteren Lösungen über, wie im "Riccio", wo die Merkmale kreativer und formaler Spannung offensichtlich sind vor allem in der Art, wie es in den Raum passt. O. M. er hat seine Liebe zur Skulptur und folglich zu seinen Werken nie freiwillig geteilt. Die Idee, sie auszustellen, entspringt dem Wunsch, ein breiteres Publikum für seine Kunst und seine Art, Formen zu konzipieren, zu begeistern. Das Bewusstsein wird durch die Teilnahme an zwei Ausgaben der Initiative "La Sgorbia" gestärkt, die dazu führten, dass er nach bestimmten Themen live "kreierte".

Die kreative Absicht wird durch die Teilnahme an einer Gruppenausstellung in der Galerie Art Present in der Nähe von Beaubourg gestärkt. Die erhaltene Gunst überzeugte ihn, den Weg des Teilens mit allen zu beschreiten, die für seinen Stil und seine Sprache besonders sensibel sind

Geboren am 14. September 1961 in Silius in der Provinz Cagliari.

Geometra-Absolvent.

Er lebt und arbeitet zwischen Turin und Limone Piemonte, wo er studiert.

Ritter des Ordens des Heiligen Lazarus und Mauritian.

Von 1980 bis 2016 war er Unteroffizier und Hubschrauberpilot der italienischen Armee.

In seinen 32 Dienstjahren, als er nicht im Ausland oder auf Mission war, widmete er seine Freizeit immer der ständigen Herausforderung mit sich selbst; von ihm sagen sie, dass er raffiniert, ironisch und genial ist, sagt die Kunstkritikerin Martina Corgnati: ... es nährt und drückt die Liebe zu Materialien und den Geschmack von Techniken aus. Ein Aspekt, der es auszeichnet und für sich genommen ein interessantes Element darstellt, zumal nur wenige Künstler den direkten Kontakt mit den Materialien und ihre Ausdrucksmöglichkeiten, aber auch ihre Härte und Stumpfheit wirklich zu schätzen wissen ", so der Kritiker von art Vittorio Sgarbi sagte, dass er es zum Glück gefunden hat.

 

Autor der Bronzegruppe für die «Caduti di Nassirya» auf der Piazza d'Armi in Turin, zwei weitere Exemplare in Novara und Pianezza (TO), Bildhauer, eingeladen von Vittorio Sgarbi zur 54. Biennale in Venedig, Interpret des Porträts von Der Präsident der Republik, Giorgio Napolitano, und seine Büste, Moi, vertrauen die Bedeutung seiner Forschung dem Fluss der Formen und der Ausdruckskraft der Materie an. In seinen Werken liegt die Vision der zeitgenössischen Realität, das Klima eines "Schreibens" zwischen Form und subtiler Ironie, Gesellschaft und Umwelt, Tradition und Kultur. Anwesend in Paris, Sant Paul de Vence (Nizza), Mailand, Turin usw.

Moi repräsentiert den Charakter und fixiert gleichzeitig den Ausdruck, die Emotion, den inneren Wert der Existenz bis in die Tiefe der Gefühle, die den Wert des Menschen und sein Werden ausdrücken.


 

Im Folgenden der italienische Originaltext:

Scultore da sempre, Osvaldo Moi sin dalla sua infanzia ha  manifestato una propensione alla scultura, con un semplice coltellino e in seguito con l’innovativo temperalapis, si cimentava sin dalle scuole elementari nella creazione di matite dalle forme più stravaganti lontano dagli sguardi delle maestre. Il suo stile sobrio ed originale, che privilegia curve essenziali e amore per il dettaglio si evince in ogni sua opera e nella concezione del suo operare si avvia verso soluzioni più articolate, come nel “Riccio” dove i tratti di tensione creativa e formale sono evidenti specie nella modalità in cui si inserisce nello spazio. O.M. non ha mai condiviso volentieri, sin ad ora, il suo amore per la scultura e di conseguenza le sue opere. L’idea di esporle nasce dalla volontà di far conoscere ad un pubblico più vasto la sua arte e il suo modo di concepire le forme. Consapevolezza che si rafforza grazie alla partecipazione a due edizioni dell’iniziativa “La Sgorbia” che lo portano a “creare” in diretta su temi assegnati. 

L’intenzione creativa si rafforza anche grazie alla partecipazione ad una collettiva a Parigi nella Galerie Art Present nei pressi del Beaubourg. Il favore ottenuto lo ha convinto a perseguire la strada della condivisione con tutti coloro che sono particolarmente sensibili al suo stile e al suo linguaggio
Nato a Silius in provincia di Cagliari il 14 settembre 1961.
Diplomato Geometra.

Vive e lavora tra Torino e Limone Piemonte dove ha i suoi studi.
Cavaliere dell’Ordine San Lazzaro e Mauriziano.

E’ stato sottufficiale e pilota di elicotteri dell’esercito italiano dal 1980 al 2016.

Nei 32 anni di servizio, quando non era all’estero o in missione, ha sempre dedicato il suo tempo libero alla continua sfida con se stesso; di lui dicono che è  raffinato, ironico e geniale, il critico d’arte Martina Corgnati dice: …nutre ed esprime  l’amore per i materiali e il gusto delle tecniche. Un aspetto che lo caratterizza e costituisce in se stesso un elemento di interesse, specie oggi che sono davvero pochi gli artisti ad apprezzare il contatto diretto con i materiali e le loro possibilità espressive ma anche le loro asprezze e ottusità”, mentre il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha detto che fortunatamente l’ha trovato.


Autore del gruppo in bronzo per i «Caduti di Nassirya», collocato in piazza d’Armi a Torino, altre due copie sono a Novara e a Pianezza (TO), scultore invitato da Vittorio Sgarbi alla 54° Biennale di Venezia, interprete del ritratto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di un suo busto,  Moi affida al fluire delle forme e alla forza espressiva della materia il senso della sua ricerca. Vi è nei suoi lavori la visione della realtà contemporanea, il clima di una «scrittura» tra forma e sottile ironia, società e ambiente, tradizione e cultura. Presente a Parigi, Sant Paul de Vence (Nizza), Milano, Torino ecc.

Moi rappresenta il personaggio e contemporaneamente ne fissa l’espressione, l’emozione, il valore intrinseco dell’esistenza, sino alla profondità dei sentimenti che esprimono il valore dell’uomo e del suo divenire.


 

 

 

 

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